Intervista a Gloria Faragli Direttore Confesercenti Grosseto

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‘Perseguire la competitività del commercio di vicinato, valorizzare il turismo a vocazione artistica e balneare per dare un nuovo slancio a Grosseto’

Gloria FaragliDirettore Faragli, qual è la situazione del settore del commercio e del turismo in provincia di Grosseto?

Anche a Grosseto i dati del nostro osservatorio nazionale rilevano, nel primo bimestre del 2016, saldi negativi tra aperture e chiusure delle attività commerciali. La lunga crisi economica, l’eccessiva pressione fiscale anche locale, così come il caro affitti e non ultime le liberalizzazioni introdotte nei nostri settori hanno prodotto questo risultato e la debolezza della ripresa è evidente.

A questo dobbiamo aggiungere la trasformazione della rete distributiva commerciale della città che ha visto crescere l’insediamento della Grande Distribuzione Organizzata: nei prossimi mesi è prevista l’apertura  dell’insediamento commerciale IPERCOOP che prevede la realizzazione di 12.500 mq. di superficie commerciale complessiva che produrrà ulteriori effetti in un territorio, tra i primi in Italia, per la  media tra popolazione residente e grande distribuzione.

Tutto questo a scapito dell’equilibrio tra le diverse forme di commercio che da anni la nostra organizzazione ha ricercato nel confronto con le Istituzioni sugli strumenti che ne hanno determinato la programmazione.

Qual è secondo lei la strada da percorrere?

Il nostro obiettivo nella città di Grosseto non può che essere di perseguire la competitività del commercio di vicinato laddove esso si presenta naturalmente aggregato, come nel centro storico della città o in quei quartieri che nelle previsioni urbanistiche, ha visto nascere insieme alle residenze anche le attività commerciali. Per perseguire questi obiettivi servono risorse dal sistema del credito, servono risorse pubbliche e condivisione di obiettivi, serve aggregazione tra imprese.

Ci sono strumenti che possono supportare questa crescita?

Il Centro Commerciale Naturale della città di Grosseto avrebbe potuto rappresentare una risposta, seppure non esaustiva, ma non possiamo che ammettere che non ha centrato gli obiettivi posti;  è necessario ricominciare con presupposti nuovi, con imprenditori che abbiano la volontà di misurarsi con i cambiamenti in atto e con una nuova vivacità che in alcuni luoghi della città sta emergendo.

Per citare un esempio?

Per la prima volta in piazza del Sale, una delle piazze storiche e  più suggestive del centro cittadino vi è una concentrazione di pubblici esercizi che ne fa un luogo di aggregazione importante per giovani e meno giovani,  di attrattività per residenti e turisti. Luoghi come questo vanno sostenuti, vanno resi compatibili con altre istanze.

Per quanto riguarda il settore del turismo, qual è la proposta di Confesercenti?

Grosseto si va connotando sempre più come città turistica e, pur rimanendo il mare la risorsa più importante per la definizione del prodotto turistico, non possiamo rinunciare a proporla anche per il  patrimonio storico-artistico a partire dalle Mura Medicee. Questo vale per la città di Grosseto  ma tanto altro ancora è presente in tutto il territorio provinciale. Questo patrimonio, legato al valore ambientale della Maremma, è la nostra vera risorsa, la sua valorizzazione e fruibilità è il presupposto per la destagionalizzazione e la conseguente crescita delle presenze turistiche in particolare straniere.  Il territorio montano dell’Amiata ha visto proprio in questi giorni l’affermazione di una volontà comune delle amministrazioni locali per condividere gli obiettivi nel comparto del turismo, presupposto condiviso anche dalla nostra organizzazione nell’OTD di quel territorio, non possiamo quindi che esprimere apprezzamento e condividere la stessa modalità di lavoro comune a tutti gli interlocutori.

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Non vi è necessità di individuare nuove traiettorie di sviluppo per uscire dalla crisi ma rafforzare, attraverso scelte concrete, il sistema economico del turismo, che ha necessità di infrastrutture materiali ed immateriali su cui deve concentrasi l’impegno delle Istituzioni a partire dalla Regione e dal Governo nazionale. Tutto questo non è certamente incompatibile con altri comparti come la manifattura o l’industria leggera e vorremmo leggere nelle volontà di tutti gli attori economici e politici una visione  di sviluppo in questa direzione.

Dunque un chiaro messaggio alle istituzioni…

Ci attendiamo, anche negli strumenti di programmazione della Regione Toscana, risorse adeguate per gli investimenti nel turismo e nel commercio per conseguire risultati, non soltanto nella costa su cui stiamo avanzando proposte condivise a livello regionale nella nostra organizzazione, ma anche nel resto del territorio che vanta un patrimonio storico-artistico diffuso spendibile nel turismo, unitamente ai parchi, alle riserve naturali, ai borghi ben conservati. Per questo guardiamo con grande interesse alla pista ciclabile lungo tutta la costa della Toscana di cui il Governatore Rossi ha assicurato la realizzazione.

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