Mentre scoppia la crisi diplomatica fra Italia e Francia a causa della questione dei migranti trasportati da nave Aquarius, bloccati da Salvini e dirottati in Spagna, ed emergono platealmente le contraddizioni dell’Europa e di molti Stati membri su tali questioni, Firenze riesce a superare il clamore internazionale su queste vicende. La nostra città è balzata, suo malgrado, agli onori delle cronache per la morte di un giovane, Duccio Dini, investito da due auto condotte ad altissima velocità da nomadi residenti nel Campo del Poderaccio.
Tutta la città si è sollevata, i due maggiori responsabili politici delle istituzioni toscane, Nardella e Rossi, non trovano di meglio che invocare pene più severe per i responsabili e la chiusura dei campi rom. Rossi aggiunge: «bisogna stare attenti al razzismo e alla discriminazione. L’odio razziale trasformerebbe la Toscana nel Far West. Chiedo con fermezza il rispetto della legge. I criminali vanno arrestati e puniti. E lo scandalo dei campi Rom deve essere eliminato con il loro superamento».
Ma intanto rom e migranti spadroneggiano quasi impuniti ovunque. Nella giornata di ieri, le cronache nazionali hanno segnalato tre operazioni effettuate contemporaneamente a L’Aquila, Trento e Firenze da magistratura e Forze dell’ordine. Evidenziabdo la presenza, praticamente su tutto il territorio del centro-nord, di organizzazioni criminali dedite allo spaccio di droga, composte essenzialmente da richiedenti asilo nordafricani.
Ma sembra che adesso, dopo gli insuccessi elettorali del Pd, il calo del M5S e di Forza Italia, e l’avanzata prepotente della Lega di Salvini, il vento stia cambiando e tutti si stiano convertendo a richieste di maggiore legalità e di freno all’illegalità diffusa e impunita di certe categorie.
Tornando alla situazione fiorentina non abbiamo apprezzato particolarmente il blitz compiuto dal sindaco, accompagnato da Questore e Comandante dei carabinieri, al campo nomadi del Poderaccio. Lo hanno fatto ovviamente per rendersi conto della situazione, ma, fra le righe, hanno rassicurato i residenti del campo, intimoriti da alcune minacce ricevute. Andrebbero rassicurati piuttosto i cittadini che abitano in quella zona, che da anni protestano per quelle sgradite presenze.
In tale situazione anche il Presidente Enrico Rossi, aduso a farsi fotografare con gli amici rom, a non tenere in considerazione il duro lavoro delle Forze dell’ordine, dopo il triste episodio fiorentino invoca addirittura l’aiuto della sua bestia nera, Matteo Salvini: «Quando verrà Salvini, chiederò che ci dia una mano per finanziare il piano dello smantellamento dei campi rom, cosa alla quale la Regione ha già contribuito notevolmente insieme ai sindaci. Chiederò la copertura della pianta organica della polizia di Stato, e che i nuovi assunti siano messi sulle strade, nei quartieri, a presidiare le strade».
Riteniamo positivo il fatto che quasi tutto lo schieramento politico (ma durerà?) si stia orientando verso l’introduzione di regole più rigide, anche di carattere penale. E pretenda la maggiore presenza delle Forze dell’ordine sulle strade per limitare la criminalità, la più efficace funzione deterrente della pena, eliminando l’ampio margine di discrezionalità ancora concesso alla magistratura.