L’Italia maglia nera fra i Paesi Ue per i giovani fra i 18 e i 24 anni che non studiano e non cercano lavoro, i cosiddetti Neet. Secondo un’indagine di Eurostat l’anno scorso erano il 25,7%, contro una media europea pari al 14,3%. La percentuale più bassa di Neet è stata invece registrata nei Paesi Bassi (5,3%). A livello Ue, nel 2017 circa 5,5 milioni di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni (pari al 14,3%) non erano né occupati né in istruzione o formazione.
Oltre 38 milioni di persone di età compresa tra 18 e 24 anni vivono nell’Unione europea. La stragrande maggioranza di questi giovani è impegnata nell’istruzione o nella formazione e/o nel mondo del lavoro. Eurostat precisa che nel 2017, il 40,4% di coloro che avevano tra i 18 e i 24 anni di età ha risposto di essere in formazione, il 27,4% ha dichiarato di essere in occupazione e un ulteriore 17,8% di essere in un mix di istruzione e occupazione. Ciò significa – continua l’istituto di statista europea – che l’anno scorso, il 14,3% dei giovani di età compresa tra i 18 ei 24 anni nell’Ue era Neet, ovvero non aveva né lavoro né istruzione o formazione.
Dal 2012, nell’Ue, la proporzione di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni non occupati né nell’istruzione o nella formazione è diminuita continuamente, da un picco del 17,2% all’attuale 14,3%, che è approssimativamente simile alla pre-crisi livelli (fino al 2008).
Più in particolare l’anno scorso, un giovane su quattro di età compresa tra i 18 e i 24 anni non era né occupato né in istruzione o formazione in Italia (25,7%) e circa 1 su 5 a Cipro (22,7%), Grecia (21,4%), Croazia (20,2%), Romania (19,3%) e Bulgaria (18,6%). Un tasso Neet superiore al 15% è stato registrato anche in Spagna (17,1%), seguito da Francia (15,6%) e Slovacchia (15,3%).
Al contrario, la percentuale più bassa di Neet è stata registrata nei Paesi Bassi (5,3%), davanti a Slovenia (8,0%), Austria (8,1%), Lussemburgo e Svezia (entrambi 8,2%), Repubblica ceca (8.3 %), Malta (8,5%), Germania (8,6%) e Danimarca (9,2%). Il tasso dell’Ue nel 2017 pari a circa 5,5 milioni di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni (pari al 14,3%) che non erano né occupati né in istruzione o formazione è l’equivalente della popolazione totale della Slovacchia o della Finlandia.
«Un giovane italiano su quattro non studia e non lavora: è il dato peggiore dell’intera Unione europea. Questa per me è un’emergenza nazionale ed è per questo che entro giugno voglio portare in Consiglio dei ministri il decreto dignità», commenta il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Sono «ragazzi che, alcuni li conosco, secondo me hanno perso le speranze, sia di trovare un lavoro e quindi non lo cercano, sia di studiare per poi lavorare», afferma Di Maio, in un video dal Mise, parlando di «un livello di disoccupazione mostruoso». Il ministro non commenta gli effetti perversi che, per giungere a questa disatsrosa situazione, ha avuto anche il Jobs Act di Renzi.