Dopo aver registrato consensi unanimi sul blocco dei porti (almeno tre italiani su cinque si dichiarano d’accordo con ui, Matteo Salvini, ministro dell’Interno sempre in movimento, annuncia da Cinisello Balsamo: «Questa settimana ho lavorato per ridurre gli sbarchi. Nelle prossime settimane inizierò a lavorare per aumentare le espulsioni». Un annuncio in coerenza con le dichiarazione di alcuni giorni fa, quando disse che c’erano troppi migranti a spasso, magari a far danno.
Ma non è tutto. Il ministro dell’Interno vuole controllare anche le cooperative che fanno accoglienza. Afferma: «A furia di far partire barconi, hanno fatto diventare il Mediterraneo un cimitero a cielo aperto. Stiamo dando fastidio a chi voleva nuovi schiavi, da far arrivare magari a lavorare in nero in una falsa cooperativa, che magari non paga le tasse e che andremo a controllare a una per una. Fino a poco tempo fa, in Europa e nel mondo, gli italiani erano gli ultimi, adesso non ci sono più al governo schiavi di nessuno e servi di nessuno».
Sempre oggi, domenica 17 giugno, Matteo Renzi ha attaccato Salvini: definendolo un bullo che ha cercato popolarità sulla pelle dei 629 migranti dell’Aquarius costretti ad andare a cercare un approdo a Valencia. Renzi attacca il governo, ma non risponde quando gli fanno notare che Salvini qualche risultato lo sta effettivamente ottenendo, mentre il Pd, sul fronte dell’immigrazione, non ha ottenuto molto, a parte qualche successo di Minniti. E Salvini? Che cosa risponde a Renzi? Si limita a dire che gli italiani lo hanno mandato a casa: «A Renzi non ho tempo per rispondere. Gli hanno già risposto gli italiani mandandolo a casa a casa. Non mi interessa rispondere agli
insulti, ma lavorare». Ultima annotazione: Salvini dichiara di voler rimandare indietro anche le navi che portano riso asiatico. Forse per rispondere alle richieste degli elettori leghisti di Vercelli e Pavia, preoccupati dall’inondazione di riso cambogiano e birmano.
Sandro Bennucci