Decreto dignità approvato in Consiglio dei ministri

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Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto dignità promesso da Luigi Di Maio. L’obiettivo, aveva dichiarato il ministro è quello di «ridurre il costo del lavoro intervenendo sul cuneo fiscale e questo nella legge di bilancio ci sarà».

«Avevamo promesso di fare una guerra al precariato, alla burocrazia, al gioco d’azzardo e alle delocalizzazioni e l’abbiamo fatto», afferma in un video su facebook il vice premier Luigi Di Maio. Parlando delle misure che riguardano i contratti a tempo determinato Di Maio sottolinea: «è la Waterloo del precariato, è finita l’epoca del precariato senza alcun tipo di ragione».

«Abbiamo stabilito una proroga di 120 giorni per risolvere la questione del licenziamento di tanti docenti magistrali vittime di una sentenza del Consiglio di Stato: ora avremo tempo per trovare una soluzione».

FINO A 3 ANNI DI INDENNITÀ PER I LICENZIAMENTI
Aumenta il valore dell’indennità per i lavoratori licenziati «ingiustamente», passando da massimo 24 mesi a massimo 36 mesi.

CONTRATTI A TERMINE PER MASSIMO 24 MESI, TETTO 4 PROROGHE
Il limite massimo si riduce da 36 a 24 mesi e ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Ridotte da 5 a 4 le possibili proroghe.

TORNANO LE CAUSALI, ANCHE PER RINNOVO INTERINALI
Per i contratti più lunghi di 12 mesi o dal primo rinnovo in poi arrivano tre categorie di causali, esigenze temporanee e oggettive, connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, o relative a picchi di attività stagionali. Le nuove regole valgono anche per i contratti a tempo determinato in somministrazione (non vengono cancellati, come previsto dalle prime bozze, quelli in somministrazione a tempo indeterminato). Salta invece il conteggio di questa ultima tipologia nei limiti del 20% previsto per contingentare le assunzioni a termine.

A CHI DELOCALIZZA MULTE DA 2 A 4 VOLTE I BENEFICI
Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. In arrivo un meccanismo di ‘recapturè per l’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.

TUTELA OCCUPAZIONE CON AIUTI DI STATO
Nel caso la concessione di aiuti di Stato preveda una valutazione dell’impatto occupazionale, i benefici vengono revocati in tutto o in parte a chi taglia nei successivi 5 anni i posti di lavoro.

STOP PUBBLICITÀ GIOCHI, ‘SALVÀ LOTTERIA ITALIA
Nelle bozze si prevede lo stop totale agli spot sul gioco d’azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni e «tutte le forme di comunicazione» comprese «citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli». A chi non rispetta il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità« comunque di »importo minimo di 50.000 euro«. Gli incassi andranno al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Restano le sanzioni da 100mila a 500mila euro per chi viola il divieto durante spettacoli dedicati ai minori. Salve dallo stop le lotterie a estrazione differita, come la Lotteria Italia, e i contratti in essere.

INTERVENTI LIGHT SU SPESOMETRO, REDDITOMETRO E SPLIT PAYMENT: il pacchetto fisco prevede una revisione del redditometro e l’abolizione del trattenimento diretto dell’Iva da parte dello Stato nei rapporti con i soli professionisti. Per lo spesometro invece si profila un rinvio della scadenza per l’invio dei dati del terzo trimestre a febbraio 2019, insieme quindi all’invio dei dati del quarto trimestre Dal 1°gennaio 2019 il divieto «si applica anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità, ai sensi del presente articolo, è vietata»

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