La Tari, attuale tassa dei rifiuti introdotta il 27 dicembre 2013 con la legge di stabilità per il 2014 in sostituzione delle precedenti Tariffa di igiene ambientale (TIA) e Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), ha l’obiettivo di finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore.
Secondo uno studio della Banca d’italia questo mezzo in realtà non favorirebbe le famiglie con redditi più bassi e, non incentivando un uso più responsabile delle risorse ambientali, andrebbe riconsiderata partendo dal cambiamento del calcolo della tariffa. La Banca Centrale della Repubblica italiana auspica infatti modifica della tassazione che, invece di considerare la dimensione dell’abitazione (a prescindere dal suo valore) e del nucleo familiare, valuti la produzione dei rifiuti. Una modalità che porterebbe a migliorare la questione centrale della gestione più efficiente dei rifiuti, tema problematico per l’Italia.