Conte e Tria: aperti al dialogo con la Ue. Commissione, procedura non immediata

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La Commissione ue precisa che la procedura, pur prevista, non si apre oggi; Dombrovskis afferma che ci sono ancora giorni per mediare. ‘La mia porta resta aperta’, dice Moscovici. Tanto più che Palazzo Chigi mette nero su bianco la volontà dell’Italia di ‘rispettare il Patto di stabilità’ e di avviare il dialogo con l’Europa. Infatti in una nota spiega che da un monitoraggio più recente «ci sarebbero maggiori entrate tributarie e contributive per 0,17 punti di Pil e maggiori entrate non tributarie per ulteriori 0,13 punti». A beneficio del deficit che scenderebbe al 2,2%-2,1%

Conte dal Vietnam annuncia: ‘Manovra bis non all’orizzonte, lo spiegheremo all’Europa’ Una risposta ‘da persone educate’, come quella che aveva annunciato Salvini, che però è fermo nel merito: ‘Quota 100 non si tocca, anzi l’obiettivo è quota 41: in pensione dopo 41 anni di fabbrica’. Di Maio: ‘L’infrazione è per debiti fatti dal Pd. Saremo responsabili, ma quota 100 non si tocca’. Tria: ‘Ora si apre un dialogo costruttivo con Ue’. Si terrà martedì alle 14 alla Camera una informativa del ministro dell’Economia sulla lettera della Commissione europea. Spread chiude sotto 270 dopo la fiammata sulla procedura Ue.

Il vicepresidente Valdis Dombrovskis aveva detto senza giri di parole: «L’Italia deve riconsiderare la sua traiettoria di bilancio e metterla chiaramente su un percorso di discesa, perché quello attuale ha creato danni all’Italia: la crescita va giù, gli interessi sul debito salgono e c’è un impatto negativo sugli investimenti. Il problema non è la procedura, ma la situazione generale di tutti gli indicatori macroeconomici, peggiorati nell’ultimo anno. E invita a guardare la crescita, praticamente in stallo».

La Commissione punta il dito contro le nuove misure, e soprattutto contro Quota 100, perché è la riforma che «capovolge gli effetti positivi degli interventi del passato e indebolisce la sostenibilità a lungo termine delle finanze, danneggiata anche dall’ aumento dei tassi d’interesse dei titoli di Stato osservato nel 2018 e 2019». La Ue stima che nel 2018 la spesa per interessi è stata di 2,2 miliardi, ovvero 1000 euro a persona. La manovra espansiva ha quindi aggravato la deviazione dei conti pubblici dagli impegni presi con l’Europa.

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