Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato nove leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato di impugnare la legge del Friuli Venezia Giulia dello scorso luglio 2019 «Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale».
«Una previsione in materia di strutture di primo intervento sanitario risulta in contrasto con previsioni statali espressione della competenza in materia di livelli essenziali delle prestazioni e costituenti principi fondamentali in materi di tutela della salute», in particolare perché escluderebbe da certe prestazioni gli immigrati.
Tra le motivazioni dell’impugnazione si legge che «talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie». Il governatore del Friuli Venezia Giulia commenta indignato: «Tutte le norme impugnate dal governo sono della mia Regione, sono felice di dare fastidio a questi traditori. È una vergogna assoluta, M5s e Pd hanno già partorito un governo dell’immigrazione selvaggia». Una delle norme impugnate, continua Fedriga, «puntava a modificare il piano immigrazione della giunta precedente che finanziava corsi per immigrati, tra cui anche corsi di sci». Il governatore sottolinea che invece «quelle risorse erano state destinate in favore del fondo per i rimpatri volontari, fatti dal governo e con il nostro contributo».
Il ministro Boccia osserva che le deroghe impugnate «non riguardano solo i cittadini stranieri, sembra quasi un’ossessione questa della Lega per i cittadini stranieri, ma le deroghe riguardavano l’urbanistica, i prati, la salute, le infrastrutture. Se si fanno delle norme, quelle norme devono rispettare l’impianto costituzionale della Repubblica Italiana e le legge ordinarie».