Lavoro: stretta sui voucher, in particolare in agricoltura. Critici i sindacati

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Giovani agricoltori Agia-CiaIl Cosiglio dei ministri ha dato l’ok in via preliminare al decreto sulla stretta sull’utilizzo dei voucher. Le nuove norme prevedono la tracciabilità dei buoni lavoro. Il Committente imprenditore o professionista – secondo quanto si apprende – dovrà comunicare almeno un’ora prima dell’inizio della prestazione nome, cognome o il codice fiscale del lavoratore che riceverà il buono lavoro, il luogo e durata della prestazione con un sms o una mail alla direzione territoriale del lavoro. Per gli imprenditori agricoli sarà possibile usare il voucher entro sette giorni.

La ‘stretta’ sui voucher decisa in Cdm nell’utilizzo agricolo prevede non solo l’obbligo per il datore di lavoro di inviare un sms o un’e-mail per comunicare il nominativo e codice fiscale del lavoratore beneficiario entro 60 minuti dall’inizio della prestazione lavorativa, ma anche la riduzione della flessibilità dell’utilizzo, dovuta alla variabilità climatica tipica del settore, da 30 a 7 giorni. Rimane confermata l’utilizzazione dei voucher in agricoltura solo per alcune delimitate categorie, tra cui pensionati o studenti e cassintegrati. Una risposta alle tante denunce di un utilizzo distorto dei buoni lavoro, serviti anche a coprire forme di lavoro in nero anche in agricoltura.

Sindacati agricoli – Ma la sola tracciabilità non basta – osserva Stefano Mantegazza, segretario generale della Uila Uil, perchè “nessuna tracciabilità eviterà di pagare 8 ore di lavoro dipendente con un voucher e pochi euro di mancia”. L’utilizzo dei voucher in agricoltura è stato limitato, rispetto al boom riscontrato in altri settori – sottolinea la Uila – grazie alle battaglie condotte unitariamente dai sindacati Fai-Flai-Uila per consentirne l’uso solo a studenti e pensionati. Uno dei problemi dei voucher in agricoltura riguarda il valore nominale, fissato in 10 euro per tutti i settori ad eccezione di quello agricolo, per il quale il valore del buono è pari all’importo della retribuzione oraria delle prestazioni di natura subordinata individuata dal contratto collettivo stipulato dalle associazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Il Ccnl operai agricoli e florovivaisti stabilisce la retribuzione soltanto per il biennio di sua competenza, mentre il biennio successivo è disciplinato dai Contratti Provinciali di Lavoro (Cpl). La retribuzione oraria degli operai agricoli, dunque, varia da provincia a provincia e, sottolineano i sindacati, utilizzarla per i voucher comporta una disparità di trattamento tra i lavoratori delle differenti zone.

 

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